I primi a preparare una bevanda con i chicchi di caffè sono stati gli Arabi, che scoprirono la tecnica di abbrustolimento del caffè. Dopo aver tostato e macinato i chicchi, la polvere ottenuta veniva fatta bollire in acqua e, dopo qualche minuto, ecco servita la prima tazza di caffè.
La bevanda si diffuse poi in Turchia, in altre regioni asiatiche e nell’Africa settentrionale. In Europa i primi a importare caffè furono i mercanti veneziani all’inizio del Seicento. La coltivazione della pianta al di fuori dell’Arabia cominciò verso la fine del Seicento a opera di alcuni commercianti olandesi che riuscirono a rubare un po’ di semi agli Arabi, i quali, gelosissimi, non volevano venderli. In Olanda i semi produssero piantine, poi trapiantate e coltivate in alcune isole dell’Oceano Indiano. Nel 1714 gli Olandesi donarono alcune piantine al re francese Luigi XIV, che le fece crescere con molta cura e nel 1723 dette il permesso a un suo capitano di portarne qualcuna in Martinica, isola delle Antille posseduta dai Francesi. Qui, dopo un viaggio lungo e avventuroso, le piantine cominciarono a crescere e a riprodursi e in seguito vennero coltivate anche in altri possedimenti francesi dell’America Meridionale. Intorno alla metà del Settecento alcune di queste piante furono portate in Brasile, dove trovarono il clima e il terreno più adatto per la crescita: così il Brasile divenne il maggiore produttore di caffè del mondo.
Leggende e racconti ci conducono all’affascinante mondo delle origini del caffè. Una di queste racconta che il caffè fu scoperto in Etiopia: un giorno il pastore Kaldi notò che le sue capre, dopo aver mangiato le bacche di un alberello che contenevano piccoli chicchi verdi, si eccitavano e cominciavano a saltellare di qua e di là. Incuriosito, mangiò qualche bacca e si sentì tutto allegro. Ne portò poi un po’ a un santone che, indignato per l’effetto che producevano, le buttò nel fuoco per distruggerle, ma appena cominciarono a bruciare si sprigionò un buon profumo. Il santone allora tolse dal fuoco i piccoli chicchi rimasti, li buttò nell’acqua e così preparò il primo caffè.